Zero gravità Villa Cernigliaro Associazione per Arti e Culture, 13817 Sordevolo BI, via Clemente Vercellone 4. www.villacernigliaro.it


Villa Cernigliaro, 19 marzo ore 17.30

In occasione della chiusura della mostra

Un coltello nel dizionario

La grafica Fluxus a cura di Caterina Gualco e Carlotta Cernigliaro

Si presenta il volume:

FLUXUS 1962 – 2022 SIXTY YEARS IN FLUXFondazione De Ferrari, 2023

a cura di Caterina Gualco, Leo Lecci, Francesca Serrati

Intervengono i curatori Caterina Gualco e Leo Lecci (Genova)


Si presenta per la prima volta la performance orale di Enzo Minarelli:

CIPCIPCRIP una poesia di Arno Holz (1863-1929)

traduzione D. Casarini


Si tratta di una vera primizia in quanto Holz non solo non è mai stato tradotto in italiano (si veda sia Phantasus 2008, Udine che L’Altro Phantasus, 2015, Udine) né tanto meno sue poesie sono state performate. Cipcipcrip (1916) è la fedele registrazione di una visita in un bordello, la materia testuale viene affrontata attraverso la triade della verbo-voco-visualità che a suo tempo, già aveva individuato i propri cultori in Mallarmé e Marinetti, veri antesignani. Ciò comporta che il testo venga scosso da notevoli frizioni sia interne che esterne al linguaggio. Gli esiti holziani non hanno nulla da invidiare alle invenzioni joyciane del Finnegans Wake o del gliglico di Cortázar in Il Gioco del Mondo, Rayuela. In entrambi i casi ci imbattiamo in stupefacenti parole-valigia che nel caso del tedesco superano almeno nel senso della lunghezza quelle dell’irlandese. Cipcipcrip come tutta l’elefantiaca raccolta, tre corposi volumi usciti nel 1916, trasmette l’afflato verso la performance e ciò lo accomuna ancora una volta con l’opera ultima di Joyce il quale appunto la consigliava di leggere ad alta voce. Non è, però, una partitura per performance, non ne ha le premesse né grafiche né didascaliche, ma ricorrendo ad un uso, forse anche abuso dell’onomatopea, trasforma la scrittura in un rimando caleidoscopico di suoni che ammaliano l’orecchio del lettore trasformato all’uopo in ascoltatore affinché le possa apprezzare a pieno. Accanto all’utilizzo classico dell’onomatopea ricorre anche all’onomatopea di timbro futurista come suggerito dal Manifesto dell’Onamalingua di Fortunato Depuro (1916). Holz non si accontenta come direbbe Pound, sempre critico quando si trattava di dar contro ai futuristi, di computare qualche huf e qualche haf in ossequio alla realtà che penetra nel testo. “Di certo si affida – commenta Minarelli –  ad una sciolta, disinibita phonè nei moduli appena esposti, nel contempo, vuole essere anche semantikè, per non scordare la somma lezione di Aristotele. Intendo riaffermare che quando inventa di sana pianta sequenze fonetiche, le conia in relazione all’ambiente, al contesto e alle persone del tema in atto, paradossalmente si mantiene coerente anche nel gorgoglio onomatopeico grazie ad una fantasia razionale soprattutto in un brano come quello qui presentato”.


Si presenta il libro 

ENZO MINARELLI DOCUMENTAZIONI1976-80, Zero gravità, 2023

testo critico di Pasquale Fameli, fotografie di Marco Caselli Nirmal, Fabrizio Garghetti, Conrad Malavasi, 

a cura Carlotta Cernigliaro 

Document’azioni è un volume bilingue che raccoglie interventi ed operazioni svolte dal poeta-perfomer negli anni Settanta. 

È sempre stato artificiale, 27 marzo 1978, fiume Reno nel centese/It has always been artificial, 27th March 1978, the river Reno in the Cento surroundings, foto Conrad Malavasi.

“Nelle azioni svolte da Enzo Minarelli  – scrive Pasquale Fameli nel saggio critico d’introduzione – nella seconda metà degli anni Settanta possiamo trovare una conferma della multiformità interpretativa della performance, posta al confine tra immaginazione e narrazione. La sua ricerca più matura, rubricabile sotto la categoria della Polipoesia, si focalizza sulla manipolazione elettronica della voce umana, ma quella degli esordi si inserisce in altre linee della ricerca artistica coeva nazionale e internazionale”.

Viene stampata una documentazione fotografica, per la maggior inedita che Minarelli ha conservato nei suoi archivi per decenni, fin tanto che la scorsa estate (2022) invitato a partecipare alla mostra Territori della Performance, Percorsi e Pratiche in Italia (1967-82) [MAXXI, Roma] con l’opera Diario Come prodotta nel 1980 per la Rai, ha pensato che fosse giunto il momento di renderla pubblica. “La maggior parte di questi documenti – scrive lo stesso Minarelli nel libro ora edito – sono stati esposti in bacheche per la mia personale POEMA allestita al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti, Ferrara, nel febbraio del 1980, per volere dell’allora direttore Franco Farina che li aveva apprezzati”.


Si presenta il multiplo di 33 copie, autografato da Enzo Minarelli
ARNO 
opere visuali e DVD con un estratto audio della omonima performance 
e la video-poesia, Berlino il 31 dicembre 2009girata sulla tomba di Holz 
nel Cimitero Monumentale berlinese.

Copia firmata di Arno, multiplo, 2022.

Per informazioni Carlotta Cernigliaro 348 25 17 279