L’altro Phantasus di Arno Holz alla ricerca di un autore perduto

Laltro Phantasus di Arno Holzallaricerca di un autore perduto, Udine, Campanotto Editore, 2015, (con D. Casarini), DVD allegato.

L’altro Phantasus di Arno Holz presenta una selezione di poesie che si trovano nei tre corposi libri usciti in Germania nel 1925, riediti nel 1961-62 dalla vedova argentina Anita Holz e da Wilhelm Emrich.

Quest’opera è la logica conseguenza del primo Phantasus pubblicato in due volumi nel 1898 e l’anno seguente, già tradotto per questa casa editrice nel 2008.

Mentre il primo Phantasus uscito sul finire dell’Ottocento ricalcava ancora le linee di una poesia naturalista in piena sintonia con i sentimenti esistenziali dell’età adulta e la nostalgia dell’infanzia, l’ultimo Phantasusche curiosamente reca lo stesso del titolo del primo, pone al centro invece lo sviluppo dello strumento linguistico, facendo coincidere il mondo oggettivo della sua poesia con il linguaggio adottato secondo la nota formula wittgensteiniana.

Abbiamo intitolato questo libro L’altro Phantasus di Arno Holz, perché esso deriva dalla prima pubblicazione. L’autore prende come punto di partenza poesie già stampate in quell’edizione, ma è anche vero che compie un’accanita, insistente trasformazione di quei materiali-base intervenendo soprattutto lungo l’asse paradigmatico, fino a renderli quasi irriconoscibili.

Holz persegue questo smantellamento della lingua ricorrendo a frequenze matematiche. Per approfondire questo aspetto della sua ricerca, siamo riusciti a rintracciare un testo di Max Bense, Parole e numeri la testalgebra di Arno Holz, scritto nel 1964, inedito sia in Germania che in Italia, un saggio che ben volentieri pubblichiamo convinti di rendere un doppio omaggio, sia all’emerito studioso tedesco che è stato uno dei rari divulgatori dell’opera holziana sia al poeta stesso.

Holz adotta metodologie letterarie che il pensiero critico di Bense ha definito come entropia testualefantasia razionale.

Non solo,caparbiamente sviluppa anche una serie di tecniche che vanno oltre la parola-valigia introdotta da Lewis Carroll e James Joyce, per esempio, la lunghezza fuori formato del verso frutto di coacervi parolai, in alcuni casi così estremi da accumulare sei, sette vocaboli.

Un’ulteriore innovazione, dati i tempi in cui venne concepita l’opera, consiste nella colonna sonora dei testi, ricchi di onomatopee, di sonorità fonetiche sempre relazionate al concetto da esprimere o alla situazione in atto.

Le sue poesie sfiorano pertanto la pratica dello schema di esecuzione. Così abbiamo pensato di allegare al presente volume un DVD con una nostra performance in lingua italiana di un suo poema-chiave per consentire al lettore di apprezzare gli acrobatici trattamenti acustici cui il corpo della parola viene sottoposto.

L’opera di Arno Holz è quasi introvabile in patria, non viene ripubblicato da almeno mezzo secolo, non esistono traduzioni in altre lingue, quindi siamo orgogliosi di presentarlo per la prima volta ad un pubblico italiano.

Uno dei rari riconoscimenti ufficiali consiste nell’imponente tomba che il governo tedesco gli ha riservato nel Cimitero Monumentale a Berlino pochi anni dopo la sua morte avvenuta nel 1929.

Nel DVD è incluso anche un video-poema di Enzo Minarelli  impegnato in una sua originale performance proprio sulla tomba di Arno Holz, il 31 dicembre del 2009.