Dischi sonori e volanti
Il revival del vinile sia che venga chiamato disco d’artista o disco sperimentale è stato corroborato da due eventi eclatanti organizzati a breve distanza di tempo.
Il primo è avvenuto al museo berlinese dell’Hamburger Banhof nel 2023, con oltre 700 dischi distribuiti in varie sezioni che hanno setacciato lo sviluppo del medium dal dopoguerra a oggi, mettendo in luce il potenziale creativo e al tempo stesso l’irrinunciabile richiamo che ha esercitato sugli artisti. Il focus è stato soprattutto sulla musica, però sin dal titolo Broken Music Vol 2 70 Years of Records and Sound Works by Artists, (a cura di Sven Beckstette e Ingrid Buschmann), si capisce come il concetto di musica sia stato affrontato da molteplici ed innovative prospettive. Quanto al sound work, devo dire che si tratta dell’ennesimo ombrello omnicomprensivo dove albergano in allegra compagnia la poesia sonora, quella fonetica, il reading fino al suono minimal o semplicemente la colonna sonora di un atto pubblico. La mostra è stata ben allestita in diverse sale, i vinili sono stati esposti a parete in maniera creativa, la critica specializzata l’ha definita, a ragione, “una sontuosa operazione” che suona soprattutto a doveroso omaggio alla collezione di Ursula Block, proprietaria dal 1981 al 2014, del famoso negozio di dischi Gelbe Musik, nel quartiere berlinese di Wilmersdorf. È lei che ha donato l’intero corpus vinilico al museo, ed anche l’anima di questa suggestiva esposizione, dove il suono la fa da padrone, infatti ho, a suo tempo, apprezzato la possibilità di ascoltare in cuffia molti materiali presenti, meno le ambientazioni aperte che resta sempre difficile e faticoso ascoltare. La signora Ursula Block era un nome molto noto tra noi addetti ai lavori, ricordo che quando nei primissimi anni Ottanta, ho prodotto il primo numero della mia rivista 3ViTre Dischi di Polipoesia, pubblicando un poema sonoro di Chopin, la prima cosa che Henri mi disse, “mandane tre copie a Ursula!”.
Il secondo si è tenuto alla GAM Torino con un titolo cagiano SilenzioSuono – SoundSilence curato da Elena Volpato che ha presentato 471 dischi d’artista donati dal collezionista torinese e benemerito Giorgio Maffei, nonché esperto conoscitore dell’avanguardia internazionale. Il contenuto è simile a quella berlinese, solo che qui l’esposizione è concentrata in una unica sala e le copertine dei vinili tappezzano interamente le pareti con uno straniante effetto patchwork.